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Recessione più vicina, discesa dell’azionario a favore dell’obbligazionario

si è chiusa la decima settimana dell’anno. Recessione più vicina?.

Settimana importantissima per i mercati;
Abbiamo assistito martedì all’ennesimo discorso “molto duro” di Powell, giovedì dati sulla disoccupazione e venerdì NFP Americani. A questo si aggiunga il “fallimento” della Silicon Valley Bank.

Vediamo insieme come si sono mossi i mercati finanziari in questa settimana con questi dati e queste notizie.

indici Mondiali

Settimana iniziata in sordina con mercati praticamente fermi fino a giovedì quando i dati sui sussidi di disoccupazione americana in aumento di oltre 6000 unità più del previsto hanno dato un po’ di respiro all’azionario (soprattutto al tecnologico).
Il motivo è sempre lo stesso: Dati negativi sull’occupazione possono frenare o mitigare le banche centrali sulla loro politica di rialzo dei tassi di interesse.
Dato che però ha fatto rialzare i listini per solo un paio d’ore quando è arrivata la notizia del probabile fallimento di una banca ben capitalizzata come al Silicon Valley Bank americana.
Venerdì i dati contrastanti dei NFP sulle buste paga americane (106.000 lavoratori in più del previsto contro un aumento della disoccupazione che sale al 3,6% rispetto al 3,4% previsto) hanno fatto continuare a scendere i listini dei prezzi azionari e alzare quelli degli obbligazionari.

Movimenti settimanali:

MIB -3,26%                  
DAX -1,76%                
DOW JONES -4,18%   
S&P500 -4,26%           
NASDAQ -3,22%       

Cosa ci dicono questi risultati? Innanzitutto che non è stata una bella settimana per gli investitori ma nonostante dati contrastanti e una grande banca americana che fallisce (non succedeva dal famoso 2008) i mercati hanno tenuto questa pesantissima notizia.
In altre circostanze abbiamo visto crolli ben più decisi.

Siamo di fronte ad uno scenario più regolare in quanto le banche centrali stanno man mano diminuendo il quantative easing e per la prima volta dopo almeno 7-8 anni l’obbligazionario viene preso in ottima considerazione quando l’azionario “cala”.
Infatti questa settimana abbiamo avuto una discesa dell’azionario con una grande massa di investitori che ha spostato parte del proprio capitale sull’obbligazionario.

Questo è un segnale che si sta tornando alla normalità economica dei mercati finanziari e che gli investitori si preparano ad una probabile recessione. Il fallimento di una grande banca ha portato a maggior cautela. Si vuole rischiare di meno. Ed è giusto così.
Gli anni 2020 e 2021 dove saliva quasi tutto, “gonfiati” anche dalle banche centrali avevano portato molti investitori anche neofiti a rischiare sui mercati finanziari anche senza grandi conoscenze.
Queste discese del 2022 e inizio anno 2023 con alti e bassi stanno riportando molti a rischiare di meno e forse a formarsi? (SPERIAMO).

Obbligazionario

Obbligazioni prese d’assalto dopo la notizia del fallimento di una banca americana. Germania scende in un giorno da 2,80% a 2,45%. Bond Tedesco quindi molto richiesto e pertanto può abbassare la percentuale di “rimborso” ai suoi nuovi creditori.
Così anche L’Italia che passa da 4,7% a 4,30% in un giorno. Bond americano a 10 anni che aveva superato il rendimento del 4% passa al 3,7%.

Quando gli investitori si buttano su un obbligazionario rischiare pochissimo “accontentandosi” di una piccola percentuale rispetto all’azionario abbiamo spesso il sintomo di una recessione più vicina.

Vi ricordiamo che la diversificazione di un portafoglio ben fatta può aiutarvi, soprattutto in queste occasioni, con “cigni neri” (imprevisti) a salvaguardare il vostro capitale. Non è un caso che chi ha acquistato PROTOCOLLO INVESTING (percorso di OG sugli investimenti di portafoglio a medio e lungo termine) ha nel suo portafoglio anche etf obbligazionari pesati in base al proprio profilo di rischio.

Questa settimana andiamo a vedere i livelli dell’S&P500 perché ha al suo interno le banche e assicurazioni e può essere un elemento valutativo in più in questo momento del mercato

Recessione più vicina
S&P500 weekly

Nelle nostre analisi precedenti avevamo segnato due livelli molto importanti a nostro parere: 4078 e 3920. Una vera salita del mercato americano passa da quota 4100 circa. Se non superiamo quel livello non avremo una vera bull run.
3920 invece segnava il livello di “tenuta” del long del mercato riferito alle 500 aziende americane più capitalizzate.
Settimana scorsa ha rotto questo supporto dei 3900 circa. Adesso dovremo vedere se 3800 riuscirà a fare da supporto e provare a rilanciare l’S&P 500 verso l’alto o se influenzato da queste notizie negative e sulla paura della recessione più vicina (forse) inizierà a rompere anche questo ultimo supporto. Fosse così inizieremo a parlare di un mercato bearish. Fino ad allora non ci sono grosse preoccupazioni.

Recessione più vicina? La prossima settimana sarà molto interessante. Vediamo se le obbligazioni continueranno ad essere prese d’assalto di fronte ad una discesa dell’azionario o se questi prezzi sono diventati così appetibili da vedere investitori rientrare sull’azionario in modo deciso avendo forse scontato già da mesi una recessione netta che deve ancora arrivare.

Intanto noi di OG continuiamo a formare molte persone sia sullo scalping che sul multiday e sulla gestione del proprio capitale con i nostri vari percorsi formativi.

Il percorso Trading Winner ha portato centinaia di nostri corsisti a cambiare mentalità sui mercati e soprattutto a saperli leggere e quindi queste notizie improvvise ci colgono sempre preparati, soprattutto per cogliere i momenti buoni di entrata a mercato (Sia LONG sia SHORT). Siamo ormai tantissimi e vogliamo dare loro sempre il miglior supporto possibile quotidiano.

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